L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP è un particolare e nobile tipo di condimento ottenuto dalla fermentazione del mosto d’uva invecchiato almeno 12 anni. La lunga fase di invecchiamento avviene in serie di vaselli di legni diversi, senza alcuna altra aggiunzione. Per il prodotto invecchiato almeno 25 anni è consentita la citazione “Extra Vecchio”.
Dal profumo persistente e dal sapore dolce e agro, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena fu molto apprezzato nel rinascimento dagli estensi, che lo fecero conoscere all’alta aristocrazia e a numerosi regnanti.
Questo particolare condimento nasce nella zona tra Modena e Reggio Emilia dove si preparavano i cosiddetti “aceti speciali”. Le sue origini non sono certe. Si è ipotizzato persino che la sua nascita sia stata casuale.
Prodotti simili, ossia mosti e aceti miscelati, erano già consumati nell’antica Grecia e nella Roma imperiale.
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP va conservato a temperatura ambiente in un recipiente di vetro ben chiuso. È bene evitare la vicinanza ad alimenti dai profumi particolarmente intensi.
Dal 2000 è tutelato dal marchio di denominazione di origine protetta (DOP). Il processo di trasformazione dei mosti avviene in particolari condizioni ambientali e climatiche tipiche delle due provincie emiliane, con inverni rigidi e estati calde e ventilate. Per queste ragioni non può essere ottenuto con lavorazioni industriali o su larga scala. Non va confuso con l’Aceto Balsamico di Modena IGP, composto con differenti proporzioni di aceto di vino, non presente nell’Aceto Balsamico Tradizionale, e mosto cotto.
Condimento versatile, l’aceto balsamico è molto diffuso nella cucina italiana. Infiniti gli abbinamenti. Valorizza molte pietanze, dalla carne al pesce, dai crudi ai cotti, dal gelato alla frutta fresca. Per quanto riguarda la carne, l’aceto balsamico si sposa molto bene con la carne rossa. È bene non aggiungere altre salse o sughi. Ottimo in abbinamento anche ad insalate.
Per apprezzare al meglio il sapore dell’aceto balsamico immancabile l’abbinamento con il Parmigiano Reggiano, possibilmente con una stagionatura di almeno 30 mesi.